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2022, che anno ci attende?

Cominciamo con il dire che è cominciato nel peggiore dei modi, con l’onda dei contagi in crescita, almeno 10 milioni di italiani chiusi a casa, ristoranti e pizzerie vuote e tanta preoccupazione. Ma ora dobbiamo guardare avanti, deve essere il nostro impegno e dobbiamo farlo facendo capitale e riflettendo su quanto avvenuto in questi due difficili anni che ci hanno lasciato una pesante eredità. La prima eredità indesiderata è quella degli aumenti dei costi.

E già bisogna purtroppo partire da questo grave problema per fare una doverosa puntualizzazione, perché in una situazione di aumenti di costi generalizzato, se i produttori alzano i listini  per i distributori non è semplice poi scaricare gli aumenti a valle, specie nel canale Horeca sempre molto competitivo da una parte e svuotato dall’altro a causa della pandemia. Perché i distributori, oltre a farsi carico degli aumenti dell’industria, devono anche sostenere gli aumenti che gravano sulla gestione di un’azienda di distribuzione, come i costi energetici in special modo quelli legati alla logistica. È quasi impossibile gestire questi aumenti, significherebbe abbassare ulteriormente il già basso margine con il quale si lavora. Il problema è evidente. Senza contare i più alti costi legati alla logistica dell’Horeca. Garantire servizio di consegna capillare ha un costo molto più alto che non consegnare una camionata di prodotto in un unico CE.DI. Quello che fanno i distributori Horeca è un servizio capillare, puntuale, supportato pure dal sostegno economico. E non è roba da poco. E devono fare questo con margini più bassi, portare avanti gli aumenti dell’industria, e non poter tener conto dei propri costi di gestione. La differenza è enorme. ENORME. E allora  fino a quando non sarà compresa, condivisa, affrontata seriamente queste evidente disparità, la distribuzione Horeca sarà sempre penalizzata, non potrà mai gestire correttamente gli aumenti di cui abbiamo parlato. Ecco la crisi da COVID ha nuovamente fatto emergere in tutta la sua criticità questo aspetto, e allora è giunto in momento di trovare soluzioni adeguate, anche nell’interesse dell’industria se vorrà contare in seguito su un partner distributivo motivato ed efficiente.

Così come vanno affrontate una volta per tutte le problematiche che si sono verificate nelle passata estate: lo abbiamo denunciato in più occasioni, ritardi e consegne annullate, prodotti mancanti, danni molto gravi con la beffa poi che questi prodotti non mancavano nell’altro canale, anzi erano addirittura in promozione. Il danno è stato enorme, non solo economico ma anche morale e di immagine. Dobbiamo prendere atto di questo, e trovare soluzioni adeguate, in special modo ora che ci apprestiamo ad affrontare questo nuovo anno, che come purtroppo non è partito al meglio. In questa impresa il consorzio UDIAL è pronto trovare e proporre soluzioni, a fare la sua parte, come ha sempre fatto. E’ questo l’impegno in questo nuovo anno, partito purtroppo in salita. Ma dove contiamo di essere ancora protagonisti.

Drink style, la rivista

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