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A TUTTA BIRRA

La birra è apprezzata da 25 milioni di italiani, con tendenza ad un aumento di consumo stimato fino a 29 litri pro capite l’anno. Tuttavia, ciò non basta a fare della bionda la bevanda più bevuta. Con un consumo complessivo da 1,8 miliardi di litri di cui 756 milioni fuori dalle mura domestiche (pari a 12,5 litri pro-capite), l`Italia è all`ultimo posto nella classifica della scelta di questa bevanda con un valore che, secondo i dati Assobirra, è appena il 40% della media europea (72,4 litri) e che risulta essere da tre a cinque volte inferiore a quello dei Paesi in testa alla graduatoria, cioè Repubblica Ceca (154 litri pro capite), Belgio (145), Austria (108) e Germania (107).

Solo il consumo di birra nei pubblici esercizi, per un valore di 5 miliardi di euro, accorcia le distanze fra italiani ed europei, almeno sotto il profilo della qualità. Infatti, proprio la scelta delle tipologie premium e speciali che avviene soprattutto nei 150mila bar (per un valore di 1,9 miliardi di euro), 25mila pizzerie e 72mila ristoranti (i due canali toccano assieme i 3,1 miliardi di euro) sta alimentando una maggiore cultura della birra. Sono proprio queste le tematiche sulle quali si è incentrato il convegno "La birra artigianale nei pubblici esercizi", organizzato in occasione del Vinitaly a Verona lo scorso 9 aprile. L’obiettivo del convegno, promosso da FIPE - Confcommercio e dal direttore dell’ufficio Studi, Luciano Sbraga è stato quello di favorire il confronto e la collaborazione tra gli esperti del settore. A questo scopo, si è discusso del ruolo dei micro-birrifici e del cosiddetto brew-pub, luogo che coniuga la produzione e la distribuzione diretta del prodotto al cliente. Inoltre, è stata presentata un’analisi di Fipe-Confcommercio riguardante le dinamiche del prodotto birra nell’impiego fuori casa.

 

Drink style, la rivista

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