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Assemblea di Bilancio: Intervista al General Manager Luigi Cetrangolo

D.: Dopo l’anno di sprofondo del Covid che ha coinvolto e sconvolto tutto e tutti, mi pare che il Consorzio abbia reagito più che bene nel 2021...
R.: «Sì, abbiamo reagito benissimo con risultati che sono andati oltre ogni aspettativa. Per il Consorzio che ho l’onore di dirigere il 2021 è stato un anno di ritrovate e rilanciate consapevolezze, a fronte del 2020 che è stato un anno di trincea, dove abbiamo comunque resistito registrando un decremento delle complessive attività di circa il 22,15%, un dato decisamente migliore rispetto alla media del mercato Food & Beverage che è andato sotto di oltre il 40%. Nel 2021, poi, grazie ad iniziative commerciali e di marketing del tutto eccezionali, abbiamo recuperato completamente il gap dell’anno precedente tornando ai livelli pre-Covid, nonostante gli effetti della pandemia non fossero del tutto cessati, anzi, come sappiamo c’è stata la terza e anche la quarta ondata. La gestione del Consorzio nell’era pandemica è stata pertanto efficace e lungimirante, consentendo al gruppo di conservare la sua leader-ship sul mercato confermandosi come il “Primo” Consorzio fra aziende di distribuzione food&beverage, sia come fatturato complessivo di vendita che a livello numerico di aziende associate. Infatti, anche nel 2021 il consorzio ha registrato un’ulteriore crescita della sua base sociale, un trend in aumento che si verifica anno dopo anno dal 2008, a conferma della bontà delle politiche commerciali e gestionali. Solo nel 2021 i nuovi ingressi sono stati 32».

D.: Quest’anno, invece, come è cominciato? Possiamo fare un bilancio di metà anno?
R.: «Il 2022 si presenta purtroppo, e ancora, come un anno difficile. Lo scoppio della guerra Russo -Ucraina a febbraio, la destabilizzazione che ne è conseguita - che al momento in cui viene prodotta la presente relazione è ancora lontana da trovare una soluzione - gli aumenti a doppia cifra dei prodotti energetici, la carenza di materiali e la crisi da Covid ancora non del tutto risolta, costituiscono un mix di problemi senza precedenti e non consentono di abbassare la guardia».

D.: Quali le maggiori difficoltà? 
R.: «Devo dire che le criticità maggiori in questo momento sono dovute alla crisi indotta dal conflitto Russo-Ucraino, per effetto del quale mancano materie prime (come le bottiglie) che stanno mettendo in grandissima difficoltà i produttori e di conseguenza i distributori. Manca addirittura la CO2, senza considerare l’aumento dei listini fuori controllo. Insomma, siamo in una bolgia, i produttori faticano ad evadere gli ordini e abbiamo il fondato timore che vivremo una stagione di problemi enormi sul fronte consegne, ben superiori a quelli dello scorso anno che è pur stato catastrofico. Abbiamo già informato tutte le aziende: non tollereremo ritardi, mancate consegne, sostituzioni di prodotto ed altre iniziative non concordate, che stanno già causando danni enormi ai nostri soci sul mercato. Siamo pronti a tutelare i diritti che per legge i contratti di fornitura prevedono sul rispetto dei tempi e dei modi di consegna. In buona sostanza, anche noi siamo in una specie di guerra, con tutto il rispetto ovviamente di chi la guerra la sta vivendo e subendo davvero».

D.: Ecco, al di là di questi grossi problemi, come sta reagendo il Consorzio?
R.: «Non demordiamo, siamo sempre estremamente vigili e pronti. Abbiamo rinnovato tutti gli accordi, quasi tutti con sensibili miglioramenti, più attività promozionali, più attività di marketing anche con materiali di servizio, tutto questo ci sta portando a crescere ancora, specie nelle categorie a più valore aggiunto come la birra in fusto e gli spirits. Su alcune referenze di birra abbiamo deciso di investire somme importanti proprio per mettere i nostri soci nelle condizioni di fare la differenza sul mercato». 

D.: Resta confermata la vostra linea politica e commerciale?
R.: «Assolutamente sì. Per il 2022, U.DI.AL. ha lanciato nuovi progetti come l’implementazione dei prodotti Food Service per consentire ai soci una maggiore marginalità. Sul discorso della gamma Food Service tengo a ribadire, per fare chiarezza, che la strategia commerciale degli assortimenti complementari è una politica che U.DI.AL. persegue sin dal 2014. Sempre fra gli obiettivi del Consorzio vi è la continua promozione della propria linea di prodotti a marchio e un esclusivo progetto dedicato al mondo del vino, categoria merceologica che nel consorzio ha notevolissimi margini di crescita. Fermi e inamovibili poi i pilastri che costituiscono le nostre politiche consortili: rafforzare il senso di appartenenza al consorzio; far crescere la professionalità e la competitività dei soci; incrementarne il potere negoziale verso i fornitori; corsi di formazione; dotare i soci di programmi e strumenti tecnologici per competere al meglio in un mercato che sarà sempre più data drive. In questa direzione va proprio il progetto U.D.M. (U.DI.AL. Dati Mercato) in collaborazione con IRI. Offrire sempre una comunicazione mirata e professionale attraverso la nostra rivista Drink Style giunta al 16° anno di pubblicazione, una realtà sul mercato professionale alla quale si aggiunge la produzione di video-news mensili e le informazioni pubblicate sul portale». 

D.: Conclusioni?
R.: «Resta inteso che per perseguire tali fondamentali obiettivi lo stesso consorzio e i soci tutti, dovranno compiere i necessari sforzi per essere ancor più all’altezza del compito e delle aspettative del mercato. Soprattutto fare ancor più gruppo, impegnarsi maggiormente, non disperdere il fatturato e fare lavoro di squadra, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, con la volontà e la consapevolezza che il bene della U.DI.AL. è di conseguenza il bene di tutti i soci che ne fanno parte».

Drink style, la rivista

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