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Convegno U.DI.AL. 2024: ancora una partecipazione straordinaria

Un successo partecipativo che ha riscosso il pieno apprezzamento per i contenuti e le relazioni esposte.

Oltre 650 le persone - fra soci, manager e responsabili commerciali dell’industria - che hanno partecipato, lungo tutto il corso della giornata, ai lavori del Convegno Nazionale U.DI.AL., dal mattino in sala plenaria al completo sino al talk show pomeridiano con la partecipazione dei manager dell’industria.
Presenti tutte le aziende associate ad U.DI.AL., molte di loro con la loro forza vendita, oltre ad una qualificata nutritissima partecipazione dei manager dell’industria. Oltre al successo partecipativo, il 17° Convegno U.DI.AL. ha riscosso il pieno apprezzamento per i contenuti e le relazioni esposte. A partire dal discorso introduttivo del presidente Antonio Argentieri, nel quale ha evidenziato le difficoltà che questo periodo di permacrisi impone alle aziende, le criticità più evidenti, ma allo stesso tempo, con la consueta e riconosciuta passione, ha alimentato speranza e fiducia nell’affrontare le sfide future potendo contare su un gruppo numeroso e coeso che è la grande famiglia U.DI.AL..

L’intervento del direttore Luigi Cetrangolo, poi, ha fatto il punto sulle attività del consorzio, sulle crescita registrata, un intervento nel quale non ha mancato di bacchettare quei produttori che spesso non tengono nella dovuta considerazione i distributori Horeca. Molto interessanti le relazioni tecniche tenute da Marco Colombo, Global Center Operation SVP di Circana e Matteo Figura, Executive Director di Circana, che hanno rispettivamente parlato di andamento dei consumi beverage e dei comportamenti e delle attese dei consumatori in questo 2024 (una sintesi più ampia e riportata nelle pagine seguenti). Si è parlato di Finanza con Massimo Cossu, molto apprezzato è stato l’intervento in differita di Stefano Montrucchio della Azimut Capital Management; si è parlato anche di formazione specialistica con Stefano Pera che ha ribadito l’importanza della formazione e presentato i capitoli che compongono il “Manuale del Distributore del Futuro”, del quale è l’autore, capitoli e argomenti che saranno approfonditi con dovizia nei corsi di formazione che U.DI.AL. punta ad organizzare anche per il 2024.

Nel corso della mattinata spazio anche ai manager dell’industria, oltre al saluto in differita del Comm. Enrico Zoppas, presidente del Gruppo San Benedetto, sono intervenuti il Comm. Nicola Arnone, presidente del gruppo SGAM Acqua Lete, Luca Busi, Amministratore di SIBEG Coca-Cola e Alberto Serena, Amministratore Delegato della Montelvini. La prima parte del Convegno si è conclusa con un momento conviviale, con i prodotti di aziende come Togni con il Prosecco, Campari, Distelleria Bonaventura Maschio con spirtis esclusivi, Sanpellegrino con gli aperiti e poi Zuegg, San Benedetto, Conserve Italia e Sant’Anna.


Permacrisi, cos’è?
La “PERMACRISI” è un termine utilizzato per descrivere una situazione di crisi economica che si prolunga nel tempo caratterizzata dal susseguirsi e sovrapporsi di situazioni d’emergenza come i cambiamenti climatici, le malattie infettive e le guerre che, a loro volta, causano inflazione, recessione, stagnazione economica, instabilità politica o finanziaria. Un neologismo che, ultimamente, è stato evocato più volte da Christine Lagarde, presidente della BCE: «Viviamo in un’era di “Permacrisi” dove ci muoviamo continuamente da un’emergenza all’altra. Solo 10 anni fa abbiamo fronteggiato la peggiore crisi finanziaria dagli anni ’30 del secolo scorso, poi la peggiore pandemia dal 1919, e ora siamo alle prese con la più grave crisi geopolitica in Europa e in medio oritente, dalla fine della guerra fredda e altre tensioni geopolitiche incombono minacciose».
Tutto vero, ma come si fronteggia una situazione del genere? La presidente della BCE, l’unica mossa che ha voluto o saputo fare, è stata quella di alzare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione, un’arma a doppio taglio che, se da un lato frena il processo inflattivo, dall’altro porta alle stelle il costo del danaro con conseguenze disastrose per famiglie e imprese. Aumenti dei tassi di interesse, politiche di contenimento, restrizioni e clausole di salvaguardia, l’UE continua a non avere una visione di futuro in chiave positiva, il che riduce la fiducia nella capacità delle istituzioni e dei governi a risolvere i problemi economici, creando un circolo vizioso in cui la mancanza di fiducia si riverbera sulle imprese e alimenta ulteriormente la crisi.

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