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Elogio alla follia

La recente stagione estiva è stata appellata senza mezzi termini come “Pazza”

Perché in talune settimane e in talune parti d’Italia tutto pareva tranne che si stesse vivendo un’estate italiana.

Vento e temperali improvvisi hanno spaccato il paese e mandato in rovina i sogni di molti vacanzieri e soprattutto le attese dei tanti operatori, albergatori, ristoratori e anche distributori Ho.Re.Ca., che attendevano la stagione calda per salvare il salvabile di un’altra annata negativa.

Ma purtroppo, come si dice, ha piovuto sul bagnato, e l’estate è passata fra tempo nuvolo, tempeste e qualche rara giornata di sole, per lo più nel Sud Italia.

Ma la brutta notizia è un’altra: secondo esperti meteorologi l’estate pazza sarà sempre più la norma. In altri termini per gli operatori del settore Ho.Re.Ca. il messaggio è chiaro: “Non contate più sulla bella stagione per fare affari, restereste delusi.”

E allora, perso l’ultimo baluardo, svanita l’unica possibilità che permetteva di tirare su qualche euro di più, cosa resta da fare in un paese ancora  fortemente ingabbiato nelle sue criticità?

“Ci vorrebbe una rivoluzione” gridano i più esagitati, e non è detto che non avvenga.

Una rivoluzione incruenta però, una sorta di evoluzione che ribalti le situazioni stantie che regolano un mercato (ci riferiamo ovviamente a quello Ho.Re.Ca.)  che giorno dopo giorno si accartoccia su se stesso, senza un sussulto, senza una prospettiva.

Ma per fare la rivoluzione ci vorrebbe anche un pizzico di follia, oltre a un bel po’ di coraggio. E alla follia e al coraggio aggiungiamoci anche un progetto, un cammino da percorrere, diverso, insolito che possa offrire pari e nuove opportunità a chi si occupa di distribuzione. Perché in fondo se è impazzita l’estate, potrebbe impazzire anche il mercato Ho.Re.Ca.

Non sarebbe un dramma, anzi, c’è che dice che sarebbe da pazzi vivere una vita senza metterci dentro un briciolo di follia. 

Drink style, la rivista

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