Il terremoto Covid è sopraggiunto inatteso e violento, ma al di là del dramma sanitario, verso il quale la solidarietà di tutti gli italiani è stata unanime e incondizionata, bisognerà ora fare i conti con il disastro economico che ne è derivato.
Uno dei settori più colpiti e devastati è stato certamente il mercato dei consumi fuoricasa. Con la serrata di bar, ristoranti, pizzerie si è creata una voragine che ha inghiottito la liquidità di tutti gli operatori.
Fra quelli maggiormente compiti vi sono senza dubbio i distributori Horeca. Una categoria di imprenditori NON PROTETTA, che ha dovuto subire la mancanza di incassi, vista la chiusura dei locali, una chiusura che è stata anche strumentalizzata da alcuni esercenti per non pagare neanche i debiti pregressi. Alla mancanza di incassi si è poi aggiunto il problema dei depositi pieni di merce in scadenza e con l’industria che ovviamente pretendeva i pagamenti delle forniture.
Tutto questo insieme di criticità ha mandato al collasso la distribuzione.
Il consorzio UDIAL ha fatto quadrato e si è mossa attivando ogni possibile leva in suo possesso:
1 - Istanza verso tutti i fornitori con la quale è stata richiesta una quanto più ampia moratoria sui pagamenti, e poi sempre verso i fornitori la richiesta di gestire nel modo più flessibile, anche nell’interesse dell’immagine della stessa azienda, quei prodotti in scadenza o scaduti.
L’istanza ha avuto dei buoni, riscontri, bisogna dire che l’industria si è resa disponibile nel trovare di volta in volta degli accordi.
Sempre all’industria è stato richiesto un rinnovo degli accordi 2020 senza nessuna condizionalità.
Ma il consorzio UDIAL si è mosso anche a livello politico, in alleanza con altri importanti consorzi di distributori Horeca, ha provveduto ad inviare delle impellenti comunicazioni direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri. L’appello è stato rilanciato da importanti organi di stampa come Repubblica, Il Resto del Carlino, La Gazzetta del Mezzogiorno, l’annuncio è stato poi dato e commentato su diversi siti web.
Far sentire la propria voce è importante, ma tutto questo sappiamo non basta e non può bastare. Aiutati che Dio t’aiuta recita un vecchio adagio.
E allora i distributori UDIAL, il consorzio tutto, dalla dirigenza, dal personale di sede, fino ai collaboratori territoriali, hanno il DOVERE, di ricercare, in assenza di aiuti e sostegni, ogni possibile risorsa, idea, soluzione per affrontare la cosiddetta Fase 2 che sarà molto complessa.
Per programmare questo futuro a medio termine, bisogna partire anzitutto da una consapevolezza: questo 2020, vedrà purtroppo una perdita generalizzata del mercato di almeno il 50%. A parte la fase acuta dell’epidemia con i locali chiusi, anche la fase 2, con tutte le limitazioni e i vincoli imposti dai protocolli di sicurezza, andrà a rilento.
Inoltre i consumatori saranno ancora sotto choc psicologico e dovranno convivere con il coronavirus fino a quando non si troverà il vaccino.
Tutto questo, evidentemente, non favorirà la ripresa dei consumi.
La ripresa del mercato in maniera concreta potrà avvenire a partire dal marzo 2021
Nel frattempo occorre mobilitarsi su almeno due fronti.
1 - Mettere in sicurezza il conto economico dell’azienda, tenendo appunto conto dell’inevitabile calo di vendite e ricavi, tagliando tutti i costi inutili che vi sono e sfruttare al massimo, lì dove è necessario la cassa integrazione. Poi, nel caso, bisogna fronteggiare la mancanza di liquidità. Il Governo da questo punto di vista non ha fatto alcun miracolo, ma unicamente prestato garanzia alle banche di concedere prestiti con un minimo di 25 mila euro per le piccolissime attività, oppure fino al 25% del fatturato per le aziende più grandi.
2 – Occhio alla gestione. L’altro fronte su cui mobilitarsi è quello di verificare, analizzare cosa è possibile fare per limitare le perdite di fatturato “classico” e come, magari, sfruttare il nuovo scenario che si apre nella fase 2. Uno scenario dove la regola principale sarà “ Sicurezza igienico sanitaria” e dove verranno, stante la diminuzione dei posti a sedere per la distanza sociale, implementati quei sistemi di lavoro (per i locali Horeca) come appunto l’asporto, il delivery e le consegne porta a porta per le famiglie.
Alla luce di questo scenario, il consorzio UDIAL, ha compiuto una serie di considerazioni e compiuto specifiche ricerche per offrire ai soci nuovi spunti di riflessione e di possibile lavoro in questo nuovo contesto.
Nell’ordine
1 - Ha realizzato un vademecum che sintetizza il protocollo sicurezza che dovranno adottare per legge i locale alla prossima riapertura della fase 2 riapertura i locale Horeca. In questo modo i soci distributori e i loro venditori potranno fare anche consulenza per quelli che saranno i vincoli per la riapertura e magari, e perché no, nel fornire i prodotti per la sanificazione e altre incombenze.
2 – Per far cogliere ai soci questa opportunità ha ricercato, contattato e contrattizzato un pool di fornitori, aziende di prodotti monouso per ogni esigenza, oltre ai prodotti di sanificazione che potranno essere venduti con l’esclusivo Professional Cleaner
3 – Per il Delivery e asporto, che sono le nuove tendenze, sta mettendo a punto una serie di incentive e attività di sell out per coinvolgere fornitori e promuovere pacchetti e offerte per sostenere quei locali che puntano anche sul domicilio e l’asporto.
4 - Porta a Porta, è stato rilanciato il portale ProntoBevi che i soci potranno utilizzare in maniera molto flessibile e organizzando periodicamente a loro piacimento volantini personalizzati, sia cartacei che elettronici. Il portale consente di avere una proprio deposito web, proporre promozioni e ricevere ordini on line, previa registrazione da parte del cliente. All’iniziativa, rimodulata sulle specifiche esigenze periferiche dei soci, hanno già aderito in diversi. L’obiettivo è far diventare ProntoBevi una Piattaforma di servizi, un logo insegna per gli specialisti delle consegne a domicilio. Un mercato in crescita (vedi il fenomeno Amazon). Altro vantaggio non da poco, con il domicilio si potrà mettere il consumatore nelle condizioni di utilizzare il vetro a rendere (prodotto esclusivo dei grossisti) in questo modo, oltre a bere nel vetro il consumatore non produrrà neanche rifiuto, cogliendo in questo modo un doppio obiettivo: salutistico e ambientale che a ben vedere sono proprio quei fattori che la fase post covid andrà inevitabilmente a premiare.
Il futuro post covid non sarà semplice, ma facendo gruppo e sostenendoci, attivando nuovi progetti, cavalcando il cambiamento potremmo superare questo difficilissimo momento.
Udial è pronta con tutti i suoi a questa grandissima sfida