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Intervista a Luigi Cetrangolo

Consumi Horeca: il 2013 è stato negativo e il 2014 si preannuncia ancora più problematico. Consumi che calano, locali che soffrono e non pagano e distributori che sono sempre più in affanno. Quali soluzioni?

Premesso che nessuno ha la bacchetta magica e che risalire la china richiede idee e progetti e poi grande impegno e tenacia, il consorzio in questo contesto può avere un ruolo decisivo. 

Anche per questo motivo U.DI.AL., per l’anno 2014, ha messo in campo una serie di particolari iniziative, già presentate in anteprima all’8° Convegno organizzato il 30 gennaio scorso all’Hotel Parco dei Principi di Bari. Evento di cui ancora si parla per le importanti argomentazioni discusse e soprattutto per una partecipazione, dei soci e dei manager dell’industria, da record.

Dei nuovi progetti e delle prospettive future diamo la parola a Luigi Cetrangolo, General Manager di U.DI.AL.. D.: Anche quest’anno si presente difficile, lei in queste settimane sta incontrando le industrie per il rinnovo degli accordi: quali riscontri sta avendo?

R.: «Registro una certa preoccupazione che inibisce un approccio agli accordi più sereno e costruttivo. Certo non riguarda tutte le aziende, ma nel complesso è questa la situazione che sto ricavando» orologi militari.

 

D.: Quali sono le reazioni da parte dei manager dell’industria alle nuove progettualità U.DI.AL.?

R.: «Di grande attenzione: il fatto che U.DI.AL. si sta strutturando per essere gruppo distributivo a 360° desta un grande interesse. Nel canale Ho.Re.Ca. nel quale abbiamo già le nostre solide radici, il canale Domestico con l’iniziativa Sell Home - ProntoBevi, e poi il Retail e il full service attraverso l’operazione GR.I.DO.: il consorzio U.DI.AL. è attualmente il primo e solo gruppo consortile in Italia capace di garantire una copertura totale e, quindi, di offrire all’industria opportunità a 360°, appunto».

 

D.: Entrando nella centrale di acquisto GR.I.D.O., U.DI.AL. ha dato una svolta epocale, spiazzando un po’ tutti, potrebbe sembrare una mossa azzardata?

R.: «La scelta che è stata compiuta è indubbiamente coraggiosa, d’altronde se non ci metti testa e coraggio nei momenti difficili, non vai da nessuna parte. È vero abbiamo abbattuto un muro e ci siamo presi un rischio, ma noi vediamo anche le opportunità. È sono tante».

 

D.: A quali  opportunità si riferisce: al fatto che saranno equiparati i listini fra Horeca e G.D.O.?

R.: «No, non mi riferisco a questo: non abbiamo fatto un’alleanza con una centrale D.O. per le condizioni di acquisto con le industrie delle bevande. Gli accordi con le aziende di beverage che erano già nel nostro portafoglio continuiamo a gestirle dalla nostra sede centrale. Almeno per il momento noi, invece, riteniamo che il vantaggio immediato sia quello che i nostri soci possono utilizzare i contratti GR.I.D.O. con le più importanti industrie di marca Food. È questa la grande opportunità che permetterà ai nostri distributori di diversificare la propria offerta, lavorare con prodotti con maggiori margini, servire in modo più completo i propri clienti, ottimizzare logistica, insomma avere vantaggi concreti».

 

D.: Quanto i soci U.DI.AL. sono pronti ad inserire i prodotti Food service?

R.: «C’è un grande fervore presso la nostra base sociale per stabilire come e in che modo “sfruttare” questa chance. C’è chi già lavorava con il Food e ora può contare su contratti e promozioni più vantaggiose; c’è chi invece vuole aprire dei Cash&Carry e ora può farlo disponendo di oltre 300 accordi con industrie di marca. A tale proposito, Sabatino Pepe, il nostro funzionario nella centrale GR.I.D.O., grande esperto di Retail, sta compiendo un grande e intenso lavoro, non solo sul rinnovo dei contratti Food, ma anche nell’offrire consulenza a quei soci che hanno capito l’importanza di questo assortimento e si stanno organizzando di conseguenza. Il progetto crescerà gradatamente, con i tempi dovuti, in modo da radicarsi saldamente nelle nostre aziende associate».

 

D.: L’iniziativa Sell Home?

R.: «Tutto è pronto per l’area test che, come già comunicato sarà Bari e provincia, nella quale oltre 15 soci si stanno già organizzando. Ad aprile il primo volantino. Anche questa è una scelta coraggiosa. Ma ci crediamo e siamo certi che questo progetto offrirà grande contenuto di servizio ai nostri soci e alle aziende partner che parteciperanno all’iniziativa».

 

D.: Insomma, le sfide piacciano a U.DI.AL.?

R.: «Il consorzio U.DI.AL. ha dimostrato in questi anni di saper accettare le sfide più difficili e misurarsi, sempre, e comunque, in termini costruttivi. La sfida di leggere il cambiamento in atto nella filiera; La sfida di mettere in campo programmi e progetti consoni a un gruppo consortile che ha ormai una dimensione nazionale;  la sfida di crescere non solo numericamente, ma anche professionalmente. E anche la sfida di offrire ai propri soci gli strumenti e le opportunità necessarie per continuare a competere e fare distribuzione in un mercato sempre più complesso. Sono queste le sfide, è questo il grande sforzo che U.DI.AL. sta compiendo in questi anni difficili e che con testa e coraggio continuerà a compiere».

 

D.: Nel suo intervento al convegno lei ha parlato di U.DI.AL. come la terza via della distribuzione, vuole spiegarci meglio il concetto?

R.: «È chiaro che con queste strategie innovative U.DI.AL. compie un considerevole passo in avanti distinguendosi per innovazione e, torno a ripetere, per scelte coraggiose, dando così uno stacco netto a quelle che erano le stantie regole consortili. Occupando un nuovo spazio, una terza via appunto che ci distingue, ad esempio, da quella delle società partecipate e da quella che percorrono gli altri gruppi consortili».

 

D.: Anche in questo caso potrebbe essere un azzardo?

R.: «Assolutamente no, perchè in questo nuovo percorso non andiamo a smarrire i valori che hanno fatto grande e forte questo gruppo. La politica futura è quella di mantenere e rafforzare la vitalità del consorzio, di evidenziarne il suo spirito di gruppo, di rafforzare i suoi riconosciuti punti di forza come militanza, rigore, sobrietà e professionalità. Un consorzio consapevole della sua missione, radicato nella sua storia, ma con la testa rivolta al futuro, un futuro verso il quale, alimentando passione, speranza e nuove idealità si possa continuare a lavorare e prosperare.»

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